Nell’ambito finanziario viene chiamata “stop-loss” quella strategia secondo la quale, nel momento in cui il capitale investito comincia a essere eroso a causa della caduta del mercato, viene bloccato ogni investimento per evitare di subire ulteriori perdite.
Questa semplice strategia, che in sostanza è quella per cui mettiamo fine a una posizione per noi deleteria, può essere applicata alla vita di tutti i giorni per farci stare meno male.
O comunque per non farci stare male a lungo, oltre una determinata soglia di sopportazione, la quale diventa poi in seguito una specie di autolesionismo.
Se ad esempio sei come me una persona piuttosto puntuale, ti sarai sicuramente arrabbiato/a per qualcuno che, sistematicamente, arrivava in ritardo agli appuntamenti, oppure ti dava proprio buca.
In questo caso puoi dare lo stop-loss dicendo, sia a te stesso che all’altro: “Caro Mario, io arrivo alle 18 e 30 al bar: se ritarderai oltre i dieci minuti considererò il nostro appuntamento annullato, e me ne andrò perché ho altro da fare e non posso perdere tempo”.
Ma può essere applicato anche alle nostre preoccupazioni quotidiane e arrabbiature, per evitare che si trasformino e si concretizzino in quei rimuginii mentali che odiamo ma dei quali sembriamo non riuscire a fare a meno.
Il nostro tempo è prezioso, ed è inutile sprecare quello che abbiamo per rimuginare attorno a ciò che ci è già accaduto, o che sappiamo per certo che ci farà male.
Per esempio l’altra settimana ho preso una multa. Mi sono reso conto che non avrei potuto contestarla, e quindi mi sono mentalmente predisposto nella condizione di accettare il pagamento, ma anche di pagare il prima possibile per non pensarci più.
E così ho fatto.
Basta, stop, via. Passiamo ad altro.
È un metodo molto semplice ma molto funzionale, anche rispetto ai cosiddetti “fallimenti”, o obiettivi non raggiunti.
Se ad esempio il proposito di comprare una certa cosa non ci riesce; o di trovare lavoro in un settore o con una azienda; oppure una persona ci lascia, proviamo a darci uno stop-less. “Se non ci sono riuscito, passo oltre. La mia esperienza rispetto a questa cosa finisce qui. Posso riprovare più avanti ma quello che mi è capitato mi è capitato. Da adesso in poi non ci penso più”.
Ci diamo la possibilità di non rivangare sul passato, di non vivere di rimpianti o di rimorsi, e di vivere il presente ma anche di aprirci al futuro con più serenità ed energia.
Non pregiudichiamo i nostri progetti e risorse dando il nostro tempo ed energie a qualcosa che non possiamo più cambiare.
Una strategia efficace è quella di dirsi “prima” qual è il nostro limite. Qual è il criterio per stabilire il nostro stop-loss.
Il cervello infatti è abituato a prendere ordini, sia impliciti che espliciti. E se non gli diamo comandi ben precisi rischiamo per l’appunto che il cervello si preoccupi per qualcosa che è già accaduto inutilmente.
Dirselo prima. Da adesso, basta preoccuparmi.
Ti ricordo che se vuoi partecipare agli eventi dei prossimi mesi devi prenotarti prima, perché ci sono già diverse persone e i posti sono limitati. Per cui, affrettati!!!
© Omar Montecchiani